Ora siamo tutti salutisti, naturologhi… tutti bravi. E tutti a spendere per accaparrarsi le primizie “esotiche” sui banchi dei reparti frutta. Frutti strani, nomi “nuovi”…
Strani come sono strane purtroppo le farfalle per alcuni bambini “moderni” di città. Bambini che devono essere accompagnati in qualcuna delle ormai numerosissime (e spesso fantomatiche e artefatte) fattorie didattiche per riuscire a comprendere che il latte non viene fabbricato!
Ma quali stranezze?
Ora si comprano a peso d’oro frutti della terra che da sempre riempivano le nostre campagne, dove ogni settimana o due si cambiava il menù vegetale, dove si potevano mangiare le cose di stagione senza dubbi, perchè maturavano in sequenza davanti ai nostri occhi, sul nostro orto o sui nostri alberi. Ora si vendono nei supermercati anche “bruscandoli” e “pissacan“… ah, non rimane neanche la componente salutare (e sociale/aggregativa) dell’andarli a raccogliere!
Fortunatamente a casa mia è ancora come un tempo:
Grazie a nonni, padre, madre e famiglia intera, si passa dai bruscandoli ai fiori d’acacia (un po’ per le frittelle, gli altri per le nostre api), poi more di gelso (bianche e nere), lamponi di rovo, ribes rossi e neri, nespole, giuggiole, sambuco, melograni, mele cotogne, prugne (rosse e goccia d’oro) fichi, azzeruoli, kaki… tralasciando le classiche e “comuni” ciliege, albicocche, pesche, pere, mele, fragole…
E sulla scelta della frutta, specie per gli sportivi: Guida alla scelta del frutto. Estivo
Però in compenso i bambini viaggiano fin da neonati e a due-tre anni sono già in piscina o in posizioni del tutto estranee alle naturali, sopra gli sci.
C’è uno studio pediatrico, inoltre, per chi non lo sapesse, che correla la frequentazione di piscine in tenera età con una maggiore propensione a sviluppare allergie in età adulta.
Ma sai, fa chic. Poi come tu dici per le farfalle, ci sono bambini al mare che non hanno mai visto e toccato un granchio…..Misteri della vita.
Ciao, Fabio