Tendinite e unguento

Sì, parliamo della Tendinite con la T maiuscola, quella che affligge prima o poi quasi tutti i podisti: quella al tendine d’Achille.

Ma non parliamo delle forme più serie, tendiniti, tenosinoviti, borsiti, con calcificazioni, speroni ossei… parliamo della “semplice” infiammazione del tendine. Essa può iniziare come subdolo fastidio fino ad essere, però, altamente debilitante (specie al mattino appena svegli) e compromettere chiaramente anche gli allenamenti. Il riposo è d’obbligo come pure gli impacchi di ghiaccio. Poi ci sono chiaramente farmaci antiinfiammatori e/o antidolorifici. Ma c’è dell’altro.

Durante il servizio militare nel Nucleo Agonistico della Brigata Alpina Cadore, mi capitava di passare per l’infermeria dove, tra chi “marcava” visita per riposare, si presentava qualcuno con delle contusioni e gli veniva consegnato un tubetto di unguento, qualcun’altro arrivava zoppicando per una distorsione e riceveva lo stesso tubetto. Chi aveva delle vesciche otteneva sempre lo stesso rimedio, così pure per lombalgie, torcicolli, stiramenti, infiammazioni, etc… Era d’obbligo, come biologo, capirne di più: tale preparato a base di “metilsalicilato” non esisteva in commercio nelle farmacie. Solo l’industria farmaceutica militare lo produceva in Toscana.

Certo, l’unguento non faceva miracoli, ma, anche se rimaneva un piccolo fastidio, mi consentiva di riprendere gli allenamenti a pieno regime, e questo non era poco!

Tre anni più tardi ebbi la conferma della bontà di tale unguento, leggendo un articolo di Orlando Pizzolato  (Il salicilato di metile: un toccasana per il tendine”), in cui si parlava proprio di questo prodotto, arrivando ad esso però per altre vie. Scoprii così che un unguento simile viene usato in veterinaria per curare la tendinite dei cavalli da corsa…

E pure noi, non siamo forse animali da corsa?

Nel prossimo articolo vedremo, però, come rinforzare i tendini sperando di evitare queste infiammazioni e le relative cure.

(n.d.r. L’unguento si può trovare anche se a fatica)

Questa voce è stata pubblicata in Biologia, Sport. Contrassegna il permalink.