Statico o dinamico? (allungamento)

In generale, ci son due principali modalità per affrontare vari esercizi ginnici, siano essi di potenziamento, equilibrio, allungamento: statica o dinamica.
E la dinamica, a sua volta, si può suddividere in sottocategorie.

Per quanto riguarda l’allungamento muscolare o stretching esso ha sicuramente una particolare rilevanza per i vari sport e per i runners.
E sono utili entrambe le forme, statico o dinamico.

Stretching dinamico

E’ un valido compendio nelle fase di riscaldamento per attivare ulteriormente la muscolatura in fase pre-allenamento o pre-gara. Va eseguito con accortezza senza arrivare a tensioni massimali, ma piuttosto in modo progressivo e, sempre, comunque, dopo una prima fase di riscaldamento, perché non diventi fonte di infortuni o stiramenti.

Esercizi, quindi, brevi (10-15 secondi) e non troppio intensi

 

Stretching statico

Questo va, invece, eseguito post-attività, in quanto tra i vari effetti c’è quello di disattivare in un certo senso la funzione muscolare. Sarebbe, quindi, deleterio, o comunque sconveniente dal punto di vista prestativo, mettersi in gara o iniziare delle sedute d’allenamento qualitative.

Meglio, quindi, inserire l’allungamento statico in una seduta dedicata al miglioramento articolare e posturale o comunque in chiusura di altri tipi d’allenamento, sfruttando gli effetti positivi sulla riduzione delle tensioni muscolari accumulate e. quindi, dei possibili infortuni muscolo-tendinei.

In questo caso è utile mantenere la posizione per tempi più lunghi, e maggiori sono le dimensioni dei muscoli o dei gruppi muscolari, maggiore dovrebbe essere il tempo dedicato ad essi. Questo per consentire la necessaria riduzione dell’attività neuromuscolare, abbinare all’esercizio un rilassamento respiratorio e innalzare, così, il livello di allungamento raggiunto.

Questa voce è stata pubblicata in Preparazione Atletica, Senza categoria. Contrassegna il permalink.