Oggi dovevo fare i 30 km di lungo, ma dopo 11 km mi si è incrampato di nuovo il polpaccio come l’altra volta. Mi son fermato subito e pian pianino son tornato a casa. Meno grave dell’altra volta mi pare, ma …#@!?^*§… sempre un mese prima della gara…
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…Ho fatto stretching e riscaldamento prima, come faccio da un po’, e ho corso lentamente, anche perche’ a volte c’era un po’ di salita. Ma non sentivo problemi. Solo che ad un certo punto (dopo circa 10 Km) ho sentito tirare il muscolo del polpaccio della gamba sinistra, allora mi sono fermata, ho cercato di camminare e di stirare un po’ il muscolo e ho continuato piu lentamente. Alla fine della corsa ho fatto ancora stretching e a casa numerosi massaggi. Adesso non sento male a camminare, a parte un indolenzimento, a correre non so. Ovviamente sono molto preoccupata…
Anche se può sembrare inspiegabile (non succede “a freddo” ma dopo un bel riscaldamento e dopo un po’ di km), purtroppo noto che capita frequentemente a numerosi podisti amatori (me compreso) di subire dei “tironi” ai muscoli di un polpaccio, che non sono però i gravi stiramenti, nè strappi a seguito di sollecitazioni improvvise o estreme.
E capitano anche spesso proprio quando ci sembra di essere quasi al top della forma fisica.
Attualmente, come evidenziato dalle prime frasi che ho riportato, un paio di podisti che seguo ha questo problema e uno dei due era in queste condizioni anche pochi mesi fa.
Si tratta generalmente di contratture muscolari, a volte anche particolarmente dolorose, ma le cause non sono chiarissime perché molti possono essere i fattori implicati:
- riscaldamento non adeguato (anche se, come detto, noto più frequentemente questo problema ad allenamento ben inoltrato)
- condizioni di affaticamento muscolare non rilevate
- ovviamente problemi fisiologici, di postura/appoggio
- vecchi traumi che generano aderenze e/o fibrosi muscolari
- stress e tensioni emotive che attivano oltremodo le contrazioni
- etc.
Preoccupante?
Beh, in parte sì, soprattutto se effettivamente arriva nel momento meno oppurtuno (quando si è in forma) o soprattutto se la causa è lo stress e la tensione emotiva: la nuova situazione di certo non aiuterà a superarla.
Oltretutto non di rado, finchè si corre ai ripari e ai rimedi, è facile “lavorare male” con l’arto controlaterale che potrebbe risentirne a sua volta.
Però, in parte anche no, perché c’è da dire che la contrattura di per sè è la lesione muscolare più semplice e pertanto in molti casi più facilmente recuperabile.
Cosa si può fare?
Esistono molte cose da fare, ma, a parte il riposo, è difficile consigliarne una migliore proprio per le diverse e numerose cause possibili.
- Riposo: è la prima cosa da fare. Se lo stato di forma è quasi al top qualche giorno di riposo non rovinerà tutto,anzi, anticipa magari quello scarico di lavoro che andrebbe comunque fatto. In seguito si passa da un riposo assoluto ad un riposo attivo e gradualmente si può riprendere.
- Crioterapia: impacchi freddi o frizioni con ghiaccio aiutano a ridurre quell’infiammazione che è una risposta fisiologica del nostro corpo ad un problema.
- Massaggi: nella fase acuta è da valutare attentamente l’opportunità di farli. Successivamente sicuramente la massoterapia è un mezzo valido per “sciogliere” le zone contratte.
- Esercizi: prima dello stretching (anch’esso sconsigliato in fase acuta) meglio valutare esercizi di mobilità muscolare e articolare per poi passare allo stretching
- eventuali farmaci: miorilassanti (anche schiume o creme) e FANS.
- Doccie calde/fredde: favorisce la vascolarizzazione velocizzando il recupero.
- Elettrostimolazione: programmi decontratturanti (non in fase acuta, hanno effettisimili al massaggio)
- eventuali terapie: tecar, ultrasuoni
- Taping: fasciature o, meglio, kinesio-taping possono agevolare la ripresa
INDICAZIONI TUTTO BENE!
eventualmente inquadrare il problema nella catena cinetica posteriore: magari l’inghippo non è proprio nel polpaccio, ma lì si ingrippa!
STAMMI BENE!
Ottima osservazione, grazie.
In effetti nelle cause ero stato un po’ generico parlando di problemi fisiologici, di postura/appoggio e nei rimedi non ho citato un corretto reset delle catene (non solo la cinetica posteriore, ma anche la statica posteriore, quella retta del tronco e le catene crociate).
Per dare un riferimento visivo modifico l’immagine del k-tape.
La foto riportata fà parte del mio secondo libro ” il taping kinesiologico metodo Koreano” e la logica di applicazione prevede una serie di test per decidere la disfunzione della catena cinetica. Saluti visitate il mio sito a capirete meglio. prof. Rosario Bellia.