Quanto vicini? Sto ancora finendo di leggere il primo libro di Alessandro Donati, “Campioni senza valore”.
Quel che intanto posso dire è che rileggendo ripenso con gioia e nostalgia (e tristezza per quel che si legge), ai tempi andati, contento di esser stato sfiorato da campioni puliti, come pure “solo” sfiorato da rischi concreti. Forse fortunati (penso a me e ad alcuni amici come Enrico) ad evolverci in un momento in cui certe antenne erano già state alzate. E quindi più protetti.
Confesso pubblicamente ad Enrico che al suo salto di qualità (non seguito in pari modo dal mio), che mise un netto delta tra i nostri valori atletici fino ad allora abbastanza equiparabili, rimasi dubbioso e, in ocacsione di una gara a Vicenza in zona partenze ai 200 metri (forse un 1000 studentesco?) chiesi schiettamente (non ricordo se direttamente a lui o al suo compagno Giuseppe) cosa avesse fatto (o cosa avesse preso). La risposta fu “niente di particolare, solo una cura di ferro”. Ma anche quel termine “cura” sembrava strano e la risposta non sciolse i miei dubbi (scusami, Enrico!)… dubbi decisamente scomparsi in seguito alla sua costanza, al suo recente ritorno e soprattutto all’approfondirsi della nostra amicizia con dettagliata conoscenza reciproca di valori, principi, trascorsi sportivi e di salute.
Piuttosto, sto anche ripensando alle cure ormonali fatte da me per un certo periodo. Nulla di misterioso e nulla di agonisticamente premeditato: gonadotropina corionica, che serviva per prevenire ipotetici e/o eventuali rischi di infertilità per varicocele. E non essendo cure mirate, non ricordo proprio di aver rilevato benefici nelle mie prestazioni (atletiche). Andrò, però, a rivedere tempi e tabelle. Ricordo, comunque, che mi ero posto lo scrupolo di rispettare le regole e rimanere onesto, ma a quel tempo non hanno ritenuto che dovessi compilare moduli sanitari che giustificassero le mie cure (o non c’erano?). Io, però, mi ero preoccupato di chiedere… fosse mai che mi facessero un controllo… poi, i miei risultati non troppo elevati, mi tennero lontani anche dai controlli!
Finito il libro magari avrò altro da dire o pensare…
N.B. pdf del libro in versione completa (pagine 66-67 comprese)
eh si, proprio un bel salto di personale: da 9’11” sui 3’000m del 1984 in primavera a Schio a un 8’28” in totale solitudine ai Campionati Provinciali Studenteschi a Vicenza (fine aprile 1986 nelle foto): semplicemente, non frequentavo molto la distanza e avevo messo a posto una forma di anemia sideropenica acuita dall’aumento del volume di lavoro nella categoria allievi
poi nella seconda carriera agonistica (2005-2011) mi sono liberato dalle odiose pastiglie di ferro, merito anche dell’eliminazione dei lavori anaerobici rigettati dai muscoli e dal sistema nervoso (e ormonale): ognuno trovi la propria strada nel proprio tempo!
E quindi sei tu di spalle, pantaloncini rossi, nella foto di mezzo? E che tuffo nella memoria rivedere quei pantaloncini a righe…
non sono sicuro di quelli di Beppe, ma i miei pantaloncini erano 880 (by Carlo GRIPPO, tanto per rimanere in tema vd. post 30/05/2012), i miei preferiti
i miei pantaloncini nella foto li ricordo vagamente, riconosco invece bene le mie seconde scarpe chiodate, Diadora Edwin Moses
Ho finito anch’io l’ultimo libro di Donati, ed ora sto leggendo il primo. Mi cadono le braccia (visto che i capelli non possono più….). Ho letto ieri del trattamento previsto dal dr. Faraggiana per un lanciatore: in pratica, ogni 20 minuti doveva prendere qualcosa. Ma che vita era ?
Già. Significativa la frase: “…bombardato di ormoni e poi tenuto in piedi grazie ad altri farmaci” (pagina 79)
Io invece ricordo la maglietta verde, con le maniche nere, impossibile da stirare decentemente…
Siro ma il libro è quello che si trova nel web???? vorrei anche io leggerlo, ho già letto quello attuale… ma mi piacerebbe leggere quello vecchio bandito!!!!
scusa non avevo scritto il cognome…
No problem, a me arriva comunque la notifica con l’indirizzo e-mail e ti avevo già riconosciuta.
Sì, il libro è quello che si trova in pdf su internet… unico inconveniente è che ci sono due pagine 64-65 ripetute al posto delle 66-67… non credo siano fondamentali, però per amor di precisione e completezza io le sto cercando (…magari in qualche biblioteca).
Mi dicono, però, che nel nuovo libro sostanzialmente si ripetano un po’ gli stessi contenuti.
Trovate le pagine mancanti: sull’immagine e in fondo all’articolo ho aggiunto il link alla versione completa del libro