Allenamenti in quota
Sappiamo bene ormai che, soprattutto per le discipline di endurance, sono utili i periodi di preparazione in quota. O meglio il soggiorno in quota: spesso, infatti, si preferisce soggiornare in quota, scendere per la seduta d’allenamento (mantenendo quindi elevate intensità e qualità, più difficili da ricercare in altitudine) e poi risalire.
Nel mio caso
Per atleti “comuni” non è così semplice ritagliarsi spazi per stage d’allenamento in altura, ma spesso io ho conciliato impegni, passioni, famiglia e sport riuscendo a sfruttare alcune occasioni. Del resto chi pratica corsa in montagna, sci di fondo, sci alpinismo, escursioni guidate… trova già il suo habitat tra le cime e quindi ne approfitta.
Come altre volte, più che salti di qualità, cerco forza, fiato, recupero da infortuni, oltre che gli effetti cardio-circolatori della quota.
Oggi, dunque, dopo 4 ore di sci da discesa con le figlie, ho calzato le scarpe da running e i bastoncini VIPOLE e via, da Passo Rolle in risalita verso un tramonto in cima al Castellaz (m.2333): 38’34” di nordic walking e corsa in salita, su un percorso, sì innevato, ma compatto e quasi sempre di poco spessore. 17’34” il rientro “a valanga”.
La tecnica specifica del NW ha lasciato molto spazio all’intensità dello sforzo e all’intensità delle emozioni. Non è stato quindi sempre walking, ma di certo molto nordic.