Avevo considerato me stesso, osservando la linea parentale verso l’alto e poi verso il basso.
Ora guardo lateralmente prendendo in considerazione mia sorella Sonia.
“Buon sangue” a maggior ragione il suo, per il livello di zuccheri oltre la media, essendo lei diabetica insulino-dipendente dall’età di 25 anni.
Questo fatto ha comportato adattamenti non indifferenti nella sua vita (basti pensare che per questa malattia viene riconosciuta un’invalidità “di partenza” del 50%).
E’ sempre stata sportiva essendo cresciuta, come me, assieme ad un papà sportivo, forte atleta, grande istruttore e tecnico. Non fanatico dello sport da spingerci a praticarlo, ma appassionato nel viverlo tanto da farci innamorare della neve, della corsa, della montagna, della bici…
E Sonia è stata sempre un passo avanti a me nella tecnica, specie nello sci alpino. Io, da parte mia, riparavo col maggiore agonismo, tipico maschile, e con maggiore applicazione.
I suoi interessi, però, si distanziarono dall’agonimso puro e l’attività sportiva divenne più rada. Solo la malattia e le altre difficoltà della vita l’hanno spinta a rimettersi in gioco per prendersi rivincite, soddisfazioni e benessere. E’ stata quindi una delle prime, se non la prima diabetica insulino-trattata italiana a completare una maratona nel 2003 a Roma (poi molte altre e vice campionessa italiana diabetici di maratona nel 2004).
Il diabete non guarisce, ma si controlla e lo sport ormai è riconosciuto come “farmaco” complementare ideale a questo scopo.
Lei è indubbiamente FORTE, quanto il resto della famiglia, se non di più: sotto la storica bufera/tormenta della Maratona Di Venezia 2012 ha migliorato il proprio record personale di ben 10 minuti! Il precedente risaliva al 2004 e 8 anni in più, alla nostra “mezza età”, non son pochi!
Certamente col tempo è migliorata sia nella forma fisica sia nella costanza negli allenamenti. E’ stata seguita da me come allenatore (bravo?), accompagnata da nostro padre, sempre punto di riferimento. Un mese prima del record è certamente stato utile anche l’aiuto dell’amico Orlando Pizzolato.
Ma la maggior parte di tutto è in se stessa: un’estate a correre all’alba, alzatacce al buio, corse sotto la pioggia, volontà infinita. Io e altri come me, con un passato atletico a livelli medio-alti, facevamo, un tempo, sacrifici simili o maggiori, perché carichi di energie, stimoli agonistici, sogni, ma ora sacrifici anche semplici li troviamo faticosi e rinunciamo spesso e volentieri ad essi, guardando, ad esempio, la pioggia scendere al di là della finestra anziché… correrci dentro.
In più, Sonia ha i numerosi controlli al giorno con nuovi buchi sulle dita, micro-infusore da controllare, ipo-glicemie da gestire, attenzioni infinite a metabolismo e nutrizione, con non pochi cedimenti e ostacoli.
Se è vero che il diabete ha componente ereditaria, mamma Nilva ci ha però forniti di ottimi geni (vedi articolo Figli D’arte) da aggiungere a grinta e passione di papà.
Fra pochi giorni, Sonia ancora in maratona a Treviso. Forte!
Grazie, Siro!
e FORTE senza una famiglia così non lo sarei mai stata! MAI!
non occorre andare lontano per trovare belle storie da raccontare, poi l’importante è farlo insieme!
Siete un esempio da seguire !!!! Grazie
Bravi!!! Complimenti!
è proprio vero che siamo chi vogliamo essere.
Ricordiamoci di Sonia e della famiglia Pillan, della loro determinazione e del loro coraggio, quando crediamo che certi nostri problemi, di salute, di lavoro, siano irrisolvibili. Non pensiamo con ‘speranza’ ma con ‘volontà’.
Pietro
Cara Sonia,
chi non vorrebbe avere una famiglia così e un Siro, soprattutto, sempre vicino?
Ivonne
Che dire…!!!! Avete grinta da vendere!!!
BRAVI BRAVI BRAVI
forti lo siete entrambi! Un abbraccio anche da Orlando
E Sonia in maratona a Treviso ha concluso in 4:28:46
Grazie al mio allenatore che mi ha spronata e che ha cercato fino all’ultimo di convincermi che avrei potuto fare il tempo! Grazie a lui sono migliorata di altri 12 minuti! Ringrazio anche me stessa perchè questa era la mia prima maratona senza “assistenza”, ho gestito il tutto da sola, glicemie, carboidrati, cedimenti…
E poi grazie per il tifo speciale ricevuto da tanti durante il percorso e all’arrivo ma sopratutto da una persona che da sola ha fatto da “curva nord”! “I lo ga’ sentio fin al caffè Garibaldi de piaza dei Signori!”
Complimenti a Sonia e alla sua famiglia per la vostra bella storia di coraggio e forza
Semplicemente una storia STUPENDA… mi avete commosso.
Un runner come voi.